11.2.11

Recensione: Qualunquemente

Ho trovato Qualunquemente terribilmente poco movimentato. L'impressione è che Cetto La Qualunque sia perfetto per gli sketch, ma non adatto a un film intero. Almeno, non adatto a un film intero che si regge unicamente su di lui, visto che gli altri personaggi al confronto sono solo macchiette marginali. Battute da piangere dal ridere ce ne sono pochissime (e proprio a cercarle), ma non si può nemmeno dire che il film faccia riflettere o che sia in qualche modo una critica all'attuale stato di cose. È un susseguirsi di luoghi comuni, peraltro quasi tutti veri, così prevedibili che il film non riesce ad andare al di là di una specie di enorme caricatura. E anche vedere che Cetto non solo la fa sempre franca, ma che addirittura il suo successo supera le sue previsioni, lascia lo spettatore indifferente, senza riuscire né a farlo ridere, né a farlo indignare, né, tantomeno, a provocare quel mix delle due cose, quel riso amaro che è - secondo me - il segno di un film ben riuscito.
Albanese è bravo, ma il film è assolutamente trascurabile.

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