Ieri, mentre pedalavo tornando a casa ho sentito per la prima volta quest'anno il freddo pungermi attraverso il cappotto. E mi sono venute in mente d'improvviso poche parole di Cupe Vampe, sepolte nella memoria: "s'incunea crudo il freddo"- nemmeno poi molto significative nell'architettura della canzone. Strano come i testi che si imparano a furia di ascoltare un album poi ti restino così impressi: credo che potrei scrivere tutto il testo di Cupe vampe senza commettere errori. E non la sento da anni.

Strano anche come un cd (sì, ho proprio il cd originale) posso riportare indietro di anni. Linea gotica per me è l'università, è Bologna, è i viaggi in treno, le feste, la mia storia più tardoadolescenziale, il mio appartamento a Lione, un bacio improvviso, cene con amici storici e gente a caso. Il classico tuffo nel passato.
La voce di Giovanni Lindo Ferretti arriva identica e immutata. Rassicurante, adesso che è tutto così indefinito.
"Sotto la calma apparente un assordante frastuono" (Blu).
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