17.6.11

Barcellona

In questa prima metà del 2011, la Spagna sembra essere la mia destinazione preferita. Un po' per caso, un po' per scelta, sono già alla seconda trasferta ispanica.Stavolta è stato il turno di Barcellona che, anche se già vista, è sempre un bel posto in cui tornare. In più l'occasione era speciale: una rimpatriata di vecchie coinquiline - e il viaggio è stato un po' un tuffo nel passato, un passato in cui i 'doveri' erano molto relativi e le responsabilità erano davvero poche.
Così domenica mattina siamo partite da Orio per atterrare a El Prat. L'autobus Aerobus (€ 5,80) ci ha lasciato a Plaça Catalunya e quindi siamo andate a mangiare un panino in un locale vicino al mercato della Boqueria (che, essendo domenica, era chiuso). Mentre stavamo in coda per pagare, una delle signore seduta a un tavolo si è accorta che una ragazza le stava portando via la borsa e ha sventato il furto. (E io mi sono data dell'idiota per essere partita con una borsa di tela di quelle senza nemmeno una tasca!)

Domenica abbiamo gironzolato per il Barrio Gotico e il lungomare, fermandoci a lungo al Born e nella piazzetta davanti a Santa Maria del Mar, che non solo è bellissima ma è fo
rse l'unico posto in cui ho beccato il wifi gratis.
Siamo anche riuscite ad andare a visitare il Museo Picasso, che era pure gratis - anche se non siamo riuscite a capire il perché: di solito i musei a Barcellona sono gratis la prima domenica del mese.

Piccola nota 1: Se andate a Barcellona e volete visitare più di un museo, probabilmente vi conviene fare l'Art Ticket. Costa 25 euro e dà la possibilità di vedere il MNAC, il Museo Picasso, La Pedrera, il MACBA, la Fondazione Joan Miró e un paio di altre cose. Tutte cose che, prese singolarmente, non costano meno di € 10!

Lunedì 13, che è un giorno festivo anche se nessuno ha saputo dirci perché, visto che alloggiavamo ai piedi di Mont Juic, siamo andati a visitare il MNAC (Museo Nazionale Catalano dell'Arte), che è in un magnifico palazzo sulla collina.

La sera siamo stati alla Barcelloneta, e c'erano le bande che suonavano, gente che ballava, locali anche più pieni del solito... davvero, per la fiesta gli spagnoli sono imbattibili. Abbiamo di nuovo cenato a tapas, stipati in un locale scelto a caso ma molto carino di cui però non mi sono annotata il nome.

Martedì è stato dedicato a Gaudí. E sotto il sole cocente, sul tetto della Pedrera io mi sono scottata. Tra l'altro, la visita a Casa Batló era stata molto più gratificante di quella alla Pedrera - però sono entrambe care rabbiose!

La Pedrera
Il tetto della Pedrera
Da lì siamo passate alla Sagrada Familia, che io vorrei restasse un meraviglioso incompiuto...
...e quindi a Parc Guell. A quel punto però il mio naso stava diventando più rosso di quello di uno gnomo ubriaco, le mie spalle urlavano pietà e le gambe ci facevano giacomo giacomo...
L'immancabile lucertolone
La casa dei Puffi
La sera abbiamo cenato in un ristorantino palestinese a Gràcia, che è un quartiere che non conoscevo e mi è piaciuto molto, una sorta di Ravel più "in" (ma appena appena!).

Piccola nota 2: Se volete muovervi con i mezzi, fate un biglietto T10. Le corse singole costano €1,45 (che è tantissimo per una città in cui si può pranzare in due con € 2!), mentre il carnet da 10 corse costa €7,45.

Mercoledì siamo finalmente andate alla Boqueria, a bere i frullati freschi e colorati, che saranno una cosa da turista ma sono buoni. In più le bancarelle tengono cose che non esistono o non si trovano. Tipo le mandorle acerbe, quelle con il guscio verde. O certe conchiglie mai viste prima. Anche certe verdure non sapevo cosa fossero - ma qui non faccio testo!

Poi era ora di andare in aeroporto. Da casa nostra (Poble Sec, sulla verde) è più comodo prendere un trenino che non l'Aerobus, e anche più economico. Si arriva con la metro a Sants (Estacio Sants) e lì si cambia con il treno che va diretto in aeroporto (costo biglietto: € 3, si fa alle macchinette). Peccato per l'aereo in ritardo e per il mio vicino d'aereo, ma magari ne parlo un'altra volta...