30.3.11
Oxford
28.3.11
Londra, giorni 5-6
24.3.11
Londra, giorni 2-3-4
21.3.11
Londra, giorno 1
Il Big Ben è esattamente come lo immaginavo.
Il Tamigi invece è molto più largo.
Vicino a Bukcingham Palace c’è puzza di cacca di cavallo.
St. James’s Park è completamente fiorito. Ma guardando gli scoiattoli mi sono sembrati topi con la coda morbida.
Girare Londra con il sole e senza giacca è bellissimo.
Abito in una tipica casa inglese, di quelle strette con i mattoni rossi. E la moquette sulle scale.
Di fronte c’è un Tesco aperto fino alle 23: conosco già sia i due commessi che l’addetto alla security…
…to be continued…
Ricetta: biscotti al caffè
20.3.11
Londra, giorno 0
Anche se certe cose mi ricordano un po’ il primo giorno d’Erasmus (in particolare i pasti a latte e cereali… domani faccio una spesa più sensata!), ho un’altra età e quindi accuso di più la fatica :)
Stamattina la sveglia è suonata alle 6.10, ed è stata prontamente rimandata di 5 minuti. Il mioconsorte a quel punto (quando è suonata la seconda volta) ha mormorato qualcosa sul fatto che mi avrebbe accompagnato lui in Centrale. Sveglia ulteriormente rimandata (a quell’ora ho meno del solito la forza per oppormi a chi vuole farmi un favore!)
Alle 6.30 siamo in macchina per una Milano deserta, con l’abitacolo pieno di quel senso di nostalgia che accompagna le separazioni – almeno le nostre, soprattutto quelle ‘lunghe’.
Alle 7 parte l’OrioShuttle con me a bordo.
Alle 8 sono in aeroporto: varco la porta, ancora assonnata, e mi trovo circondata da diciassettenni sveglissimi e eccitati dalla partenza per la gita. A Londra. Tutti insieme appassionatamente, versione aerea!
Passo al gate e faccio il primo controllo. Quindi passo al secondo controllo, quello speciale per i voli Ryanair verso la Gran Bretagna direi. E poi si parte.
Il volo è stato infinitamente più piacevole del tragitto in bus da Stansted a Victoria, e anche più veloce! Vero che il bus a/r costa £17, che è molto meno del treno, però causa Purim la traversata di Hendon è stata eterna. E vedere in strada ragazzini vestiti da Babbo Natale, o da Super Man, in compagnia dell’Ape Maja e di una leonessa è stato un tantino surreale.
Comunque, arrivata a Victoria Station con 40 minuti di ritardo, poi tutto è filato liscio, e ora sono nella ‘mia’ casetta nuova. Pronta per nuove, mirabolanti, avventure. Domani.
(In un bar dell'aeroporto vendono ancora le Nutelline da appendere all'albero - e gli ovetti Kinder natalizi. E non sono nemmeno in saldo! Mentre facevo colazione mi è venuto il dubbio che fosse novembre...)
15.3.11
Perché sono ammutolita di fronte a quel che sta succedendo in Giappone
13.3.11
Ricetta: Biscotti al vin santo
8.3.11
Recensione: "La strada" di Cormac McCarthy
L'ho finito sabato, in treno. Leggendo le ultime pagine piangevo, ma alla penultima ho smesso. Mi bastava un ennesimo barlume di speranza, che il viaggio potesse durare ancora. Più che di commozione però piangevo perché non riuscivo più a reggere quella desolazione, quel proseguire un viaggio verso niente mascherato da viaggio verso un'ultima speranza. Non riuscivo più a reggere quel legame inossidabile tra padre e figlio, un legame fatto non solo di affetto ma nemmeno di abitudine o costrizione. "Perché noi portiamo il fuoco".
«Ce la caveremo, vero, papà?
Sí. Ce la caveremo.
E non ci succederà niente di male.
Esatto.
Perché noi portiamo il fuoco.
Sí. Perché noi portiamo il fuoco».
La scrittura di McCarthy è scarna, pulita, direi quasi perfetta. Li vedi i due che camminano sulla strada, il padre piegato a spingere il carrello. Senti il silenzio totale intorno a loro. La cenere. La luce grigia sempre uguale. Il freddo. La fame. I pericoli, l'odio, gli altri uomini.
Calvino diceva che poesia è l'arte di fare entrare il mare in un bicchiere. La strada è poesia. Forse è questo l'unico modo di parlare del mondo alla fine del mondo, e dei sopravvissuti.
4.3.11
Ricetta: zuppa di cavolfiore, patate e porri
1.3.11
Ebook - 3. Gli ebook sono libri. Ma non sono libri di carta
Sembra una banalità dire che gli ebook sono libri ma non sono di carta, dato che è una cosa che, come dire, salta agli occhi. Eppure non riesco a togliermi l’impressione che l’approccio all’ebook degli editori non nativi digitali sia identico, o quasi, a quello che riservano ai libri cartacei. Un esempio – sarò infinitamente grata a chi sarà in grado di darmi una risposta: perché devono esistere le piattaforme di distribuzione per gli ebook? L’equazione mi sembra sia
magazzino:libri cartacei = piattaforma di distribuzione:ebook
solo che non vedo per quale ragione si debba replicare questo modello là dove non ce n’è bisogno. Insomma, mi sembra solo un passaggio in più, e i passaggi in più in genere contribuiscono a complicare le cose.
Mi piace immaginare un futuro in cui ci saranno i libri cartacei, e ci saranno gli ebook. Saranno due canali diversi, che coesisteranno per il piacere e il gusto del lettore, offrendo due diversi tipi di intrattenimento. (E non solo di intrattenimento: credo che il potenziale nella scolastica sia altissimo). Anche per questo fatico ad accettare la logica che mi sembra guidare le scelte di molti editori: cercare di creare per l’ebook la stessa filiera del libro cartaceo mi sembra una forzatura, un modo per rallentare la diffusione degli ebook - dettata forse dal timore che il mercato digitale svilisca quello cartaceo, o forse semplicemente dall'abitudine di tutto un mondo, agenti e autori inclusi, a comportarsi in un certo modo.
Forse forzando un po’, trovo che la classifica degli e-book più venduti su Bookrepublic confermi quello che penso e che ho espresso anche qui: oggi al primo posto abbiamo La mente accresciuta, pubblicato da 40K, editore digitale. Al secondo La matematica è scolpita nel granito, Sugalman – altro editore digitale. Al terzo Quello che vuole la tecnologia, Codice Edizioni – che pubblica anche libri cartacei. Tra l’altro (ma lo approfondirò meglio in un prossimo post), i prezzi dei primi due non superano i 5 euro... quanto aiuta le vendite un prezzo contenuto? I grandi editori non mancano nella top 10, ma non salgono sul podio. Ed è bello vedere che le logiche dell’ebook, ancora in fase di definizione, riescono a scompaginare un mercato che negli ultimi anni tendeva a una certa staticità. (Per qualche info in più, leggete Uno sguardo alla classifica di vendita di Bookrepublic: la carica degli editori nativi digitali su booksblog).
Domani parto per Ebook Lab, spero quindi seguiranno nuovi succosi post ebookiani.